mercoledì 17 novembre 2010

The Social Network, David fincher 2010

Se si pensa ai 500 milioni di utenti di Facebook, è facile suppore che un film che ne ripercorra la storia raccontando gli aneddoti e le vicissitudini dei protagonisti, si candidi a essere uno degli eventi cinematografici dell’anno.
In effetti le due cose non vanno di pari passo.
"The Social Network" è la trasposizione cinematrografica della travagliata e creazione di Facebook, il più famoso social network al mondo dalla sua fondazione nel 2004 fino alla causa da 600 milioni di dollari indetta contro il suo creatore Mark Zuckerberg.

Il film è bello, veloce, non annoia nonostante non sia certo un cortometraggio (120 minuti ndr).
La storia, abilmente diretta da David Fincherè presentata a spezzoni, passato e presente che s’intrecciano velocemente.
Senza perdere il filo, si passa dalla stanza di un tipico Nerd di un college americano, ad un lussuoso studio legale dove si svolge la causa legale tra Mark e l'amico e cofondatore Eduardo Saverin, passando per l'altro studio legale dove è in atto l'altra causa milionaria in cui Zuckerberg è coinvolto.

Non mancano le scene in cui il linguaggio diventa un susseguirsi veloce ed incomprensibile di termini tecnici che in sala fanno sghignazzare soddifatti gli smanettoni e sorridere i neofiti. Ben dosate comunque, giusto per far percepire l'atmosfera che il protagonista respirava e respira.

A volte stralunato ma sempre deciso e convinto delle potenzialità della sua creatura il Mark Zuckerberg rappresentato dal bravissimo Jesse Eisenberg è straniato e geniale, gira in pantaloncini e ciabatte anche sotto la neve e appare impassibile difronte al successo.

D'effetto il momento in cui il protagonista ed il suo team festeggiano il milionesimo "amico" di facebook e contemporaneamente Mark perde il suo forse unico amico reale.

Così come anche il molto romanzesco finale in cui un pensieroso Zuckemberg chiedere l'amicizia su face, alla ragazza da cui forse tutto era iniziato.

In conclusione "The Social Network", non ha nulla a che vedere con i precedenti di Fincher quali Seven e "Fight club" o Il curioso caso di Benjamin Button , non è certo un capolavoro da inserire negli annali della cinematografia, però è piacevole,ben fatto, racconta in modo abbastanza romanzato ma sempre con ordine le vicende di Zuckerberg.
Secondo me da vedere

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