venerdì 13 marzo 2015

Noi e la Giulia di Edoardo Leo. 2015

Nasciamo con i pugni chiusi in modo da contenere ciò che veramente conta. Poi li apriamo e perdiamo la cognizione di ciò che veramente è importante per le nostre esistenze, e cresciamo con il mito del posto fisso e di tutta una serie di valori illusori che ci fanno perdere il vero senso delle cose e smarrire il proposito del raggiungimento della propria realizzazione. Mentre in questi giorni tutti si sono concentrati sul fenomeno “Cinquanta sfumature di grigio“, in sala in realtà c’è una pellicola italiana degna di più attenzione, ovvero “Noi e la Giulia“. Dalle premesse poteva sembrare l’ennesimo film in cui vediamo individui diversi tra loro, colpiti dalla crisi, che si trovano costretti a dividere le spese del proprio futuro (con un pizzico di Gomorra che va di moda ultimamente). In realtà: un film sul piano B, perchè noi siamo la generazione del piano B. Lavorare in questo Paese fa così schifo che quando allo schifo per il lavoro si aggiunge quello per la città cominci ad elaborare il tuo piano B. "A 20 anni era il chiringuito sulla spiaggia. A 40, quasi sempre, si tratta di un agriturismo." Il film fa sognare su diversi fronti: lavare i piatti e fare sesso possono essere facilmente confondibili (me ne devo ricordare quando rifiuto categoricamente di lavare i piatti) Ghana e Nigeria potrebbero essere la stessa cosa Per dirigere un'orchestra basta chiamarsi Giuseppe
Mangiamo ogni giorno pane, crisi e incertezza. E qui in nostra rappresentanza: un coatto, due sfigati, un comunista e un camorrista. Reinventarsi, terza, quarta e quinta occasione.“Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Fallisci ancora. Fallisci meglio” diceva Samuel Beckett. I protagonisti di “Noi e la Giulia” lo hanno preso alla lettera e hanno capito che forse, in fondo, i falliti non erano loro. Coraggio 30 e 40enni all'ascolto: anche a 40 anni si può avere tutta una vita davanti, basta avere un piano B. Il finale è aperto, sta allo spettatore prende l’ultima decisione. E una delle cose più belle è che questo film è girato in sequenza: le prime scene sono davvero le prime, le ultime sono davvero le ultime.

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